Corpo e mente non sono due mondi separati, ma sono due parti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno: la persona nella sua unità somato-psichica.

In ambito medico è ormai largamente condivisa l’idea che il benessere fisico abbia una sua influenza su sentimenti ed emozioni e che a loro volta questi ultimi abbiano una certa ripercussione sul corpo. Non a caso il vecchio concetto di malattia intesa come effetto di una causa, è stato sostituito con una visione multifattoriale secondo la quale ogni evento (e quindi anche una affezione organica) è conseguente all’intrecciarsi di molti fattori , tra i quali sta assumendo sempre maggior importanza il fattore psicologico. Si ipotizza inoltre che quest’ultimo, a seconda della sua natura, possa agire favorendo l’insorgere di una malattia, o al contrario favorendone la guarigione.

La psicosomatica è quella branca della medicina che pone in relazione la mente con il corpo , ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni

L’ottica psicosomatica corrispondente ad una concezione della medicina che guarda all’uomo come ad un tutto unitario , dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio, e che presta attenzione non solo alla manifestazione fisiologica della malattia, ma anche all’aspetto emotivo che l’accompagna.

Si può affermare in conclusione che le malattie somatiche sono quelle che più strettamente realizzano uno dei meccanismi difensivi più arcaici con cui si attua una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In queste malattie l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il corpo). In queste persone non sono presenti espressioni simboliche capaci di verbalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite.

Le persone che tendono a somatizzare si presentano con pensiero sempre ricco di fatti e di cose e povero in emozioni. Difficilmente riferiscono sentimenti quali rabbia, paura, delusione, scontentezza, insoddisfazione. Spesso si tratta di persone che hanno difficoltà a far venire alla luce le proprie emozioni. La persona è incapace di accedere al suo mondo emotivo, ed ha difficoltà a percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione lavorativa e neppure immaginare una possibile connessione tra la il suo disturbo fisico e le sue emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.

Articolo curato da:

Dott. Samuele Russo – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoterapeuta EMDR, Dottorando di Ricerca in Neuroscienze del Comportamento

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